La solitudine del Bouledogue Francese
La solitudine può essere dura per tutti, compresi i nostri amici a quattro zampe. Mia è sola da quasi due mesi, i primi giorni ha accusato la perdita del fratello. Ma tutto sommato notiamo che è fedele alla sua routine. Ha sempre appetito, poca voglia di camminare, tanta voglia di ronfare! Ha a disposizione diversi modelli di cuccia: brandina, tappeto, cuccia relax, divanetto. La sua cuccia preferita è la cuccia relax rosa. Del resto fa ancora freddo e probabilmente le piace il tepore che si crea e si sentirà più protetta. Ama stare in casa e, tempo permettendo, in terrazza a prendere il sole.
La solitudine del Bouledogue Francese
Quando siamo in studio, o parliamo al telefono, Mia si avvicina per sentirsi parte del gruppo. La solitudine del Bouledogue, o meglio di Mia, si manifesta alla sera… l’umano la fa salire sulle sue ginocchia, per guardare la TV e pisolare un pò. Del resto i Bouledogue sono cani da compagnia, hanno bisogno del contatto umano per essere felici e sani. Come proprietari, ci assicuriamo che Mia non si senta sola e abbattuta. In diversi ci chiedono se prenderemo un altro Bouledogue… No, non lo prenderemo.
La solitudine del cucciolo
Se il tuo Bouledogue è piccolo puoi leggere la nostra guida alla gestione della solitudine del cucciolo, è gratuita e ricca di consigli. Di seguito invece le cose che facciamo con e per Mia in ordine di gradimento.
1. Incoraggiare la compagnia umana
I primi giorni dalla morte di Dante, Mia stava in cuccia e ci dava la schiena. Mangiava sempre di gusto, non cercava nessuno, non aspettava sulla porta di casa il nostro rientro… però accettava le nostre coccole. Probabilmente era molto triste e cercava la solitudine. Noi abbiamo rispettato il suo dolore, le abbiamo dato spazio e tempo. Al contempo abbiamo incoraggiato la reciproca compagnia fornendole attenzione e coccole.
2. Organizzare giornate divertenti
Mia è una bouledogue francese pigra, paciosa ed indipendente. Le piace stare in compagnia ma a debita distanza, contatto sì ma a sua discrezione. Quando scendiamo per i bisognini le facciamo capire che potremmo fare una passeggiata più lunga. A volte accetta il nostro invito e ci spingiamo in piazza (come facevamo con Dante, ndr). La portiamo con noi al ristorante o in pizzeria per poi fare un giretto. Inizialmente era un pò restia perché odia l’auto ma poi questi stimoli le piacciono e rientra a casa soddisfatta.
3. Fare amicizia con altri cani
Quando scendiamo per bisognini / passeggiata incontriamo dei cani e se lei ha piacere ci fermiamo e lasciamo che facciano conoscenza. A volte le piace chi si trova davanti e cerca il gioco, a volte non le va di socializzare e ignora tutti.
4. Fornire attività mentale
I cani hanno bisogno di mantenere il loro cervello attivo e stimolato, ne abbiamo parlato qui e qui. I giochi interattivi funzionavano quando Mia era piccola, ora non li ama più. Proprio li snobba.
Conclusioni
Mia ha una routine consolidata fatta di piccole cose ripetitive che scandiscono le sue giornate. Certo che, quasi 7 anni appiccicata al fratello, non si dimenticano facilmente. Mia è sempre con noi, non sta spesso sola. Anche la notte dorme nella sua cuccia e noi teniamo la porta aperta della stanza da letto solo per precauzione. Lei non viene mai nel nostro spazio. È molto rispettosa e ben educata.
Del resto ogni Bouledogue è a sé con esigenze e personalità diverse. Dante era morbosetto, quasi molesto ed invadente nel voler stare sempre appiccicato all’umano. Eppure sono stati educati nello stesso modo. È quindi importante considerare i bisogni del proprio cane e adattare i trucchi e i suggerimenti per soddisfarli al meglio. In generale è fondamentale fornire amore, attenzione e compagnia al proprio Bouledogue in modo che possa vivere una vita felice e soddisfatta. Se passa molte ore da solo valuta la figura di un dog sitter (ne abbiamo scritto qui e qui).
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