Allevamento La Maison Folle di Renata Carozzo

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Abbiamo avuto il piacere di confrontarci con Renata Carozzo, dell’Allevamento La Maison Folle. Quello che ne esce è il ritratto dolce amaro di una persona che ha dedicato gran parte della sua vita all’allevamento del bouledogue francese. A distanza di tanti anni la Signora Renata ne parla come di un amore mai sopito, che ha saputo conquistarla e cambiarle la vita. Sono queste le storie che ci piacciono, di chi mette tutto se stesso per migliorare e far crescere questa magnifica razza che tanto sa donare. Buona lettura!

Allevamento La Maison Folle
di Renata Carozzo Peer
Via Caffaggiola, 24
Dogana di Ortonovo 19034
La Spezia

Anno di fondazione dell’allevamento:1996

Recapiti utili
+39 0187 660810
+39 348 6113612

email info@lamaisonfolle.it
sito www.lamaisonfolle.it
Pagina FB La Maison Folle

Renata Carrozzo dell'allevamento La Maison Folle
Renata Carrozzo dell’allevamento La Maison Folle

Come è nato l’Allevamento La Maison Folle?

L’allevamento La Maison Folle inizia il suo percorso nel 1996 acquistando il mio indimenticabile primo bouledogue francese di nome Sax (Leandro dei Boulegatti). Tutti mi dicevano che era un cane orribile, non era di moda e non ne avevano colto il fascino mutevole.

Come mai proprio il bouledogue francese? Cosa l’ha colpita di questa razza?

Sax mi aveva rubato cuore ed anima, un fulmine a ciel sereno tanto che l’anno successivo acquistai la compagna Clarinette (Natalie dei Boulegatti). Dalla loro unione (monta naturale) nacquero splendidi soggetti come Leonte (trofeo Bernini  e per tre anni top dog). Ma per me era solo una parentesi giocosa compensata dal loro carattere testardo e sensibilissimo. Avevo colto nel segno, due miei soggetti si sono mostrati compagni insostituibili per bambini affetti da autismo.

Leonte dell'allevamento La Maison Folle
Leonte dell’allevamento La Maison Folle

Ci racconta qualche episodio?

Gioe e dolori si sono susseguiti in questi ultimi anni. Ma non è mai è venuta meno la mia passione per la razza bouledogue francese e chi ne è in possesso mi può comprendere. Attualmente ho 8 dame che vivono in casa con me. Ed inoltre il cavaliere Sarcosì che ha 9 anni e che purtroppo, per un errore vaccinale, non si regge bene nel posteriore. Lo scorso novembre mi ha lasciato la veterana di 14 anni e la mia Babuska e Zazà. Un dolore immenso.

Perché ha deciso di entrare a far parte di ENCI?

La prima iscrizione al C. C .C (Club Cani Compagnia) mi fu donata da Luigi Gatti e da allora è proseguita la mia adesione al Club e all‘ENCI.

Il bouledogue francese Tato dell'allevamento La Maison Folle
Il bouledogue francese Tato dell’allevamento La Maison Folle

Molte persone non hanno idea del grosso lavoro che c’è dietro un allevamento, riesce a ritagliarsi degli spazi per il tempo libero?

Il 2016 è stato davvero un anno micidiale, non volevo più allevare. L’allevamento è faticoso e richiede l’abnegazione più completa e vi garantisco che ci si dimentica di se stessi. Dormo in un lettino nella sala parto: agire ed osservare costantemente , sempre pronti ad acquisire con estrema umiltà ogni innovazione atta a migliorare l’allevamento. Ad esempio l’uso di una  base riscaldante con timer e con la copertina vetbad che ha la peculiarità di tenere i piccoli all’asciutto.

In questo spazio può dire quello che vuole ai nostri lettori

Raccomando di tenersi sempre in contatto con l’allevatore e se possibile, nel mio caso, rivedere il bulli cresciuti! E ricordatevi sempre: siete voi il capo dei vostri bouledogue!

Cuccioli di bouledogue francese La Maison Folle
Cuccioli di bouledogue francese La Maison Folle

I saluti…

Vi salutiamo con questo scritto di Renata Carozzo che ci ha colpito. Ci perdonerete se divaghiamo per alcuni minuti ma crediamo ne valga la pena. Ricordate l’importanza delle persone prima di tutto.

VIAGGIARE…
Viaggiare, viaggiare, viaggiare sempre.
Anche se il mio viaggio fisico è limitato è iniziato quello della mente, nel sogno e nella fantasia.
Immagino un mondo parallelo creando una grande bolla iridata al cui interno includo acqua, terra fonte di vita, i miei fiori, l’orto, la mia famiglia, libri, musica e naturalmente la tribù dei miei Bull nella loro spiccata individualità. Vi assicuro che la differenza tra loro e noi i cosiddetti umani è sottile come una carta… velina.
Tutto accade: nascite, malanni, fine. Ma tra sole e turbolenze c’è il sapore autentico della vita nella sua piena accettazione.
Talvolta incontriamo altre sfere e per salutarci accentuiamo i colori iridati.
Poi la mia sfera scivola via gentile, con la superba consapevolezza di navigare in un mondo di merda!

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