Come gestire la solitudine del cane? Partendo da noi e attuando delle buone pratiche.
Il Bouledogue Francese è un cane da compagnia, è fedele al suo padrone e affettuoso con la sua famiglia. Non ama stare solo, anzi adora stare vicino al suo umano, ne segue i movimenti con lo sguardo anche in dormiveglia. Insomma, il Bouledogue è sempre pronto per il suo padrone ma dovrà restare anche da solo durante la giornata. Quindi, fin da subito, dovrai insegnargli a gestire la solitudine. Solo così potrai prevenire episodi spiacevoli legati all’ansia da separazione come ululati, abbai, oggetti distrutti e persino episodi di autolesionismo. La Solitudine farà parte del suo quotidiano e quindi non ci sarà motivo di allarmarsi.
Solitudine del cane: crea la vostra routine
Il primo passo per gestire la solitudine del cane è creare una routine, facile da seguire, soprattutto per te. Ad esempio, noi iniziamo la giornata con il saluto del buongiorno (carezza con crocchetta) e un primo caffè. Poi subito in passeggiata. Per noi, che sia inverno, estate, neve o pioggia, la passeggiata si deve fare al mattino presto. Perché ci sono i bisognini, il bullo deve scoprire il mondo, marcare il territorio e noi andare al lavoro.
Scaletta Routine
Al rientro dalla passeggiata lo aspetta il premio (pasto) e poi ronfata ristoratrice (durante la tua assenza).
- Per questo motivo mettilo nel suo spazio relax (ad esempio il recinto che funge da tana);
- Riduci al minimo gli stimoli visivi e sonori (spegni le luci, la tv e la radio) che inducono il cucciolo a restare vigile;
- Se non hai un recinto, chiudi le porte delle altre stanze, riducendo i luoghi di perlustrazione, in cui possa cercarti e di conseguenza agitarsi, percependo la tua assenza;
- Un’alternativa può essere quella di lasciargli il classico Kong, un gioco resistente, dove avrai in precedenza inserito dei gustosi premietti.
La telecamera per cuccioli
Inizialmente, per verificare lo stato emotivo di Dante e Mia, avevamo installato una piccola telecamera USB. In questo modo, durante le pause del lavoro, controllavamo la situazione e potevamo attribuire eventuali danni. I bulli spesso dormivamo, poi si presentavano tranquilli davanti la porticina del recinto perché sapevano che l’umana stava per rincasare, altre volte lottavano per gioco. Ma non tutto è stato rosa e fiori. A volte, Dante ululava, Mia invece tranquilla. Questo ci ha insegnato a lavorare di più con Dante: abbiamo segnalato gli episodi all’educatrice cinofila che ci ha aiutato a correggere i suoi comportamenti. Questi i consigli:
La gestione delle tue emozioni
Il nostro comportamento influenza quello del Bouledogue. Ad esempio, potresti fare tardi la sera (la riunione, il traffico, le commissioni, la spesa…) e sentirti in colpa. Potresti sentirti nervoso durante il tragitto, trafelato ed agitato nel salire le scale di casa… penserai a quanto il cucciolo starà male per colpa tua! Il risultato è che piomberesti in casa, lo prenderesti in braccio tutto agitato e lo strapazzeresti di coccole. Tutte emozioni plausibili ma non vanno bene per il cane. Dovrai fare lo sforzo di controllarle tutte (sia l’euforia che l’agitazione/timore) perché, come abbiamo detto, la solitudine dovrà par parte del suo quotidiano, cioè una situazione tranquilla, dove non c’è motivo di agitarsi.
Trasmettere tranquillità
Tu per primo dovrai trasmettere tranquillità e darti una calmata 🙂 Quando varcherai la porta di casa evita di fargli le feste irrompendo nella sua stanza (o peggio tana) con grida, battimano, vuvuzela. Fai le tue cose, con calma ti togli il cappotto, bevi un bicchiere d’acqua e poi, se calmo, lo accarezzi. Atteggiamento da replicare se da fuori senti che il cucciolo piange, ulula, graffia alla porta. Dovrai entrare in casa, ignorarlo per 15 minuti (o finché non si calma), fare le tue cose con tranquillità. Altrimenti rinforzerai la reazione scorretta del cucciolo e non affronterà mai bene la solitudine del cane.
Le giuste attenzioni
Non essere morboso nei confronti del tuo cucciolo, evita di soffocarlo con attenzioni eccessive. Ha bisogno dei suoi spazi! Allo stesso modo, non assecondare le sue continue richieste di contatto fisico e di gioco. Approfitta dei momenti del pasto e del sonno per lasciarlo da solo in una stanza (nel nostro caso dentro il recinto) in modo che associ l’isolamento a qualcosa di piacevole o rilassante. Inizialmente, esci per brevi momenti da casa e rientra senza prestargli attenzione, aumentando gradualmente il tempo di permanenza fuori casa. Noi abbiamo iniziato piano piano per poi arrivare al compromesso storico di 4 ore. Dante e Mia stanno da soli al mattino, poi l’umana si fa viva durante la pausa pranzo per bisognini e due coccole, altre 4 ore di solitudine al pomeriggio, serata tutti insieme.
Questione di equilibrio
Devi uscire. Cosa fai? Ti consigliamo di non assecondare comportamenti ansiosi del cucciolo (ad esempio ti segue ovunque, perché sa che stai per andare via). Non parlargli, non consolarlo. Vai via tranquillo, non sbattere la porta. Ricorda: la solitudine del cane è un momento quotidiano. Al ritorno, come abbiamo già detto, aspetta che sia calmo ed equilibrato, e solo dopo premialo donandogli la tua attenzione. In questo modo capirà che prima si rilassa e prima sarà salutato. Quindi vietato entrare con foga nella sua tana, salutarlo immediatamente lasciandoti saltare addosso. Aspetta sempre che riacquisisca uno stato emotivo equilibrato.
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Scritto perché provato
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