Villa Emo è stata una piacevole scoperta, a due passi da casa. Abbiamo visitato solo il parco perché ci siamo andati con Dante e Mia, i nostri Bouledogue. L’entrata al parco è gratuita anche per i cani di media taglia. Al momento è possibile accedervi solo al pomeriggio dalle 14 alle 18 di venerdì, sabato e domenica. Per maggiori informazioni chiama 0423-476355.
Villa Emo
Dopo mesi di lockdown siamo stati felici di fare due passi al Parco di Villa Emo, dove poter stare all’aperto, a contatto con la natura. Villa Emo è una delle più compiute ville palladiane e si trova a Fanzolo di Vedelago, in provincia di Treviso. Dal 1996 è patrimonio dell’Umanità UNESCO assieme alle altre ville palladiane del Veneto e a Vicenza, la città del Palladio. La Villa fu costruita probabilmente a partire dal 1558-1559, commissionata dalla famiglia Emo di Venezia, famiglia di cui è rimasta nelle disponibilità fino al 2004.
Il trionfo del Palladio
La villa è incorniciata da due lunghe barchesse colonnate che ospitavano originariamente le strutture per le attività agricole, uno dei segni distintivi dell’architetto Palladio. L’ingresso si trova al termine di un lungo percorso lastricato di grandi pietre squadrate. Gli esterni sono essenziali, privi di decorazioni, mentre gli interni sono riccamente decorati con affreschi di Giovanni Battista Zelotti, autore di opere analoghe in altre ville palladiane.
Villa Emo – Il Parco
Attualmente il Parco di Villa Emo non rispetta il progetto originario del 1560. Anzi, secondo la documentazione disponibile è ragionevole supporre che si siano susseguiti ben 4 varianti del giardino poi diventato Parco.
Il Fronte di Villa Emo
Oggi il verde che circonda Villa Emo è organizzato a giardino basso, con prati divisi geometricamente da percorsi di ghiaia. A sud ci sono due grandi parterre coltivati a prato, contrassegnati ai bordi da grandi vasi di agrumi, siepi di bosso e statue. Oltre le siepi si sviluppa una parte del giardino con alberi di alto fusto e arbusti di varie specie. A sud la proprietà è delimitata da un canale realizzato in mattoni a contenimento delle sponde, ma privo di muro di cinta, in modo da non bloccare la visuale e lo stretto rapporto con la campagna trevigiana.
Il retro di Villa Emo
Sul retro della villa, il giardino riporta la continuità stilistica con la parte antistante. Ci sono due ampi parterre che delimitano l’intero spazio. Questa ampia area verde fu per un lungo periodo l’unico ricordo dell’antica vocazione della villa-fattoria, era infatti coltivata a rotazione con erba medica, frumento, orzo, mais, soia e una volta anche a girasoli. Ora è quasi tutto prato e campagna.
I nostri consigli per una visita con il Bouledogue
A Dante e Mia piace scoprire posti nuovi. Per noi portarli in un Parco è importante perché hanno la possibilità di esplorare un luogo verde, alternando zone di ombra e di sole. In generale ti consigliamo di visitare i parchi quando la temperatura lo consente. L’ideale è portarci il Bouledogue in inverno, nelle ore più calde, con cautela in primavera inoltrata e mai estate con il sole a picco.
Per questo motivo riteniamo una buona idea essere andati a Villa Emo a fine maggio, con piante e alberi rigogliosi ma con temperature sopportabili. Ti consigliamo di portarti dietro delle bottigliette d’acqua o una borraccia ed una ciotola da viaggio per cani perché il Bouleodgue è brachicefalo e con 20° entra in affanno. Fai spesso delle soste, permetti al tuo cane di riposare e di bere all’ombra. Buona passeggiata!
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