Seminario sulle Cardiopatie del Cane: prevenzione e screening di razza.
Sabato scorso abbiamo partecipato al Primo Seminario sulle Cardiopatie del Cane a Milano, organizzato dall’ENCI e dal Club Cani da Compagnia. Hanno presenziato all’evento, il presidente dell’ENCI Dino Muto e il presidente del CCC Pietro Paolo Condò.
Siamo stati piacevolmente colpiti dagli interventi del Professor Claudio Bussadori, della Dottoressa Melissa Papa, del Professor Michele Polli e del Dottor Stefano Marelli. Alla fine del seminario c’è stato un ricco buffet, un momento conviviale durante il quale abbiamo avuto modo di conoscere anche alcuni allevatori di Bouledogue Francese.
Il Seminario sulle Cardiopatie del Cane era rivolto agli allevatori, in primis di Bouledogue Francese e Cavalier King Charles Spaniel, per tanto abbiamo seguito tematiche specifiche che ci hanno aperto lo sguardo su nuovi orizzonti. Non si finisce mai di imparare!
Seminario sulle Cardiopatie del Cane: focus sul Progetto Cardiopatie
Durante il Seminario abbiamo appreso dell’esistenza del Progetto Cardiopatie, nato nel 2018 grazie alla collaborazione tra ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e FSA (Fondazione Salute Animale) sotto la guida del Professor Claudio Bussadori. Il Progetto Cardiopatie ha lo scopo di studiare l’incidenza delle patologie ereditarie nella popolazione canina registrata nel Libro genealogico e fornire indicazioni preziose agli allevatori in merito alla selezione dei riproduttori.
Il Seminario sulle Cardiopatie del Cane è stata quindi l’occasione per fare un primo bilancio del Progetto Cardiopatie ed è stato un momento importante di confronto tra il mondo scientifico (medico e veterinario) e quello degli allevatori ENCI. Nel futuro anche questi test potranno aggiungersi al protocollo che già gli allevatori coscienziosi seguono per testare i loro bulldog. Ricordiamo che per il Bouledogue Francese sono obbligatori i controlli della patella (deve essere max 01), DNA e oculopatia.
Seminario sulle Cardiopatie del Cane: le patologie cardiache
Il primo speech è stato del professor Claudio Bussadori che, insieme alla dottoressa Melissa Papa, ha illustrato lo stato dell’arte del Progetto Cardiopatie argomentando il modus operandi, l’importanza della raccolta dei dati, del team coinvolto (zootecnici, epidemiologi, genetisti, veterinari specialisti ed informatici) in un progetto di così ampio respiro. Attraverso la collaborazione con il Professor Polli e della Prof.ssa Brambilla sono stati analizzati i primi dati, molto interessanti, perché riflettono la situazione epidemiologica delle cardiopatie di alcune razze.
L’importanza dei dati epidemiologici
Il Professor Bussadori ha posto più volte l’accento sull’importanza dei dati e della necessità di raccoglierne costantemente facendo appello diretto agli allevatori. Ci sono delle evidenti limitazioni (i centri veterinari raccolgono tutti i pazienti a quattro zampe anche quelli che purtroppo non hanno regolare pedigree) ma in questo momento studi su una popolazione così numerosa (1800 esemplari) e sul lungo periodo (20 anni) non ci sono. Quindi tanto di cappello per il panel di dati a disposizione!
Malattie cardiovascolari: congenite e acquisite
Le malattie cardiache nel cane possono essere congenite, cioè presenti sin dalla nascita (ma non è detto che siano ereditarie), o acquisite quando si sviluppano con l’età. Entrambi i gruppi di queste malattie possono avere una componente ereditaria o genetica. Per questo motivo, ci sono alcune malattie cardiache per le quali c’è una predisposizione di razza.
La stenosi polmonare
La stenosi polmonare è diffusa tra le razze brachicefale (in primis boxer, bulldog, bouledodgue francese) e purtroppo nel Bouledogue Francese è in aumento. La razza del Bouledogue Francese è diventata di moda ed è minacciata da diversi fattori: le importazioni di cuccioli dall’Est Europa, le cucciolate fai da te in casa, gli accoppiamenti di esemplari senza cognizione di causa con introduzione di geni extra non ancora esaminati. Quando una razza canina diventa fashion bisogna fare molta attenzione al materiale genetico. È importante, soprattutto per gli allevatori, fare dei controlli mirati per sapere con “cosa” si sta lavorando e a cosa si può andare in contro (nel peggiore dei casi disperdere e/o azzerare il patrimonio zootecnico raccolto negli anni).
La diagnosi precoce
È quindi evidente che la diagnosi precoce risulta fondamentale per individuare tempestivamente i segni clinici della stenosi polmonare. Infatti, se non diagnosticata la cardiopatia può risultare fatale. I sintomi (soffi, aritmie) spesso sfuggono al medico veterinario generico. È pertanto consigliato che a partire dal secondo mese di vita tutti i cuccioli di Bouledogue Francese vengano sottoposti ad auscultazione cardiaca accurata fatta da veterinari cardiologi specialistici, e se presente soffio e/o aritmia il cucciolo verrà ulteriormente sottoposto all’esame ecocardiografico. Grazie agli screening di razza, gli allevatori certificano i riproduttori e garantiscono la nascita di cucciolate più controllate e con minore incidenza di patologie cardiache.
Attrattività della razza
Negli ultimi 10 anni su un panel di 1.000 casi si evidenza una diffusione della stenosi polmonare che coinvolge soprattutto le razze del Maltese e Pastore Tedesco, gli incroci, più le femmine rispetto ai maschi.
È quindi da sfatare il mito secondo il quale il Bouledogue Francese è un cane per antonomasia delicato e con problemi. Semplicemente il Bouledogue Francese è, in questo momento, un cane in auge, molto ricercato e venduto, paparazzato e discusso anche nel web. Emblematiche le foto di influencer e di sportivi italiani ritratti con il loro meticcio esotico blu spacciato per Bouledogue Francese, che alimentano falsità sulla razza e frodi.
Il passato ha già dato una lezione da cui trarre insegnamento. Negli anni ’80 il Boxer, molto diffuso, è stato la prima razza oggetto di screening e successiva selezione dei riproduttori. Oggi il BoxerClub richiede obbligatoriamente l’esame ecocardiografico ufficiale: questo ha permesso una riduzione notevole della prevalenza di cardiopatie congenite ed un miglioramento della salute della razza.
Conclusioni
Gli screening di razza certificano i riproduttori e garantiscono la nascita di cucciolate più controllate e con minore incidenza di patologie cardiache. Ne beneficiano tutti: in primis i cani, poi allevatori e privati. In quest’ottica di reciproca collaborazione e fiducia si inserisce il Progetto Cardiopatie. Infatti solo mettendo a disposizione i dati degli esemplari – sia di allevatori che di privati – sarà possibile avere delle indicazioni scientifiche preziose per accoppiamenti consapevoli e quindi cani sani. La prevenzione e lo screening sono quindi attività importantissime che tutelano la razza del Bouledogue Francese mettendo al centro la sua tipicità e preservando la sua salute.
Fondamentale il ruolo dell’allevatore. È di sua competenza sensibilizzare ed informare correttamente il privato che il suo allevamento segue anche queste indicazioni, dedicando tempo alla formazione e allo studio dell’evoluzione della razza.
Find the Frenchie!
Scritto con il cuore perché noi c’eravamo.
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